
Che vogliamo combattere la disinformazione, dare una ripulita o trovare un vaccino che ce ne liberi, il pericolo non è tanto nell’uso di una metafora, ma nel dimenticare la sua provenienza, i suoi legami con il potere e la sua inevitabile inadeguatezza. Judith Butler ha espresso la propria posizione quando ci ha chiesto quali corpi sono politici e quali contano. Joan Donovan, studiosa dei meccanismi della distorsione mediatica, è intervenuta di recente paragonando la disinformazione al fumo passivo. Ovunque gli artisti utilizzano glitch art, memi meta-ironici, hyperpop e altre estetiche emergenti per porre nuove domande e darci nuovi punti di vista. Questo è un invito all’azione per artisti e scrittori per fare satira o resuscitare questa metafora stanca, per proporne di nuove e per aiutarci a vedere la verità, la malattia e il corpo in modo nuovo. Questo è un invito ai responsabili politici e ai politici ad ascoltare.
Matt Bailey, Where Does the Idea of a Disinformation “Infodemic” Originate?, Hyperallergic, 13 ottobre 2020
mtc