
Un anno fa, salutando per l’ultima volta i lettori di alfabeta2, scrivevamo:
Alfabeta2, come la precedente alfabeta, è legata indissolubilmente al nome e all’opera di Nanni Balestrini, che – come sapete – non è più tra noi dallo scorso 19 maggio. Per questo con il numero di oggi, dopo aver pubblicato i testi raccolti o commissionati prima della sua scomparsa, ci congediamo dai nostri lettori. Anche se la rivista chiude le pubblicazioni, tutti i materiali che abbiamo pubblicato in questi anni resteranno accessibili in rete almeno sino alla fine del 2020 e, in seguito, all’interno dell’Archivio Balestrini. Sappiamo che questa, per i lettori, è una perdita. Lo è anche per noi. Dal 2010 in avanti, prima su carta e poi in rete, alfabeta2 ha avuto un ruolo importante in un dibattito, quello culturale e politico italiano, più che mai impoverito. Del lavoro che abbiamo fatto insieme alla comunità dei nostri collaboratori, che negli anni è sempre cresciuta in quantità e qualità, per quanto è stato possibile in un contesto certo non facile, siamo fieri. E lo siamo pure del riscontro ottenuto, della discussione che in molti casi abbiamo contribuito a stimolare. Proprio per questo il congedo odierno vale anche come una dichiarazione di intenti; mutuando il motto brechtiano di Nanni, assicuriamo che, nel futuro più o meno prossimo, anche noi ne faremo un’altra. Alfa e Beta sono solo le prime due lettere.
Molto è accaduto in questi mesi, ma eccoci finalmente a mantenere la promessa con cui avevamo concluso il nostro messaggio. Non è per ora che l’embrione di un sito, utile solamente per dichiarare che ci siamo, che non abbiamo dimenticato quella dichiarazione d’intenti, che soprattutto vogliamo ringraziare quelle e quelli che ci hanno sostenuto, nella convinzione comune che il lavoro alfabetico possa e forse debba continuare. La discussione interrotta riprenderà in modo diverso, ma questo luogo nuovo, Alfaville, resterà uno spazio critico, refrattario agli stereotipi e ai pregiudizi. Ci auguriamo di poterlo costruire con voi.
Maria Teresa Carbone
Andrea Cortellessa
Un pensiero riguardo “Editoriali / Alfaville. Una fine e un inizio”